Sera da Leoni
Dopo una serata brava a Las Vegas ti risvegli privo di ricordi. Riuscirai a trovare il codice che apre la porta della camera?
*Il pagamento è alle casse direttamente al locale
Grado di difficoltà: 4 / 5
Minimo 3 partecipanti.
Massimo 9 partecipanti. Minimo 3 over 14.
Sinossi
Hai lasciato la tua camera d’albergo con le migliori intenzioni: doveva essere una tranquilla serata con gli amici. Ma questa è l’ultima cosa che ricordi prima del blackout. Hai
dato un nuovo significato al famoso detto “Quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas”.
UNA SERA DA LEONI
INTRODUZIONE
Eri pronto a vivere un weekend grandioso, solamente tu e i tuoi migliori amici nella capitale del divertimento: Las Vegas. Nonostante l’eccitazione vi eravate ripromessi di non esagerare, niente di eccessivo erano le parole che avete usato: giusto qualche drink, una o due puntate al casinò e perché no magari uno spettacolo di quelli come se ne trovano solamente sulla strip. Ma come dice il detto, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e quando questo mare deve raggiungere il deserto del nevada… ci sono ben poche speranze. Le vostre buone intenzioni sono durate solamente fino a quando riesci a ricordare, tutto quello che viene dopo il sesto drink è solo nero e mal di testa. Ma quando finalmente ti sei ripreso sei stato felice di constatare che in qualche maniera eri tornato all’albergo sano e salvo, dopo aver aperto gli occhi ti sei reso conto che ti eri addormentato disteso sul pavimento della tua stanza circondato da caos, palloncini e piume di gallina. Uno dei vostri era addirittura ammanettato al letto, senza che tu avessi la minima idea di quale potesse esserne la ragione. Non ti restava che farti passare il mal di testa, riprenderti dallo stordimento, sentire come stavano i tuoi amici e cercare di ricordare quel maledetto codice per aprire la porta della stanza.
UNA SERA DA LEONI
BACKGROUND
Il ragazzo non amava indossare la sua divisa di lavoro, la livrea da servitore lo faceva sentire uno schiavo e il buffo cappello da fattorino gli sembrava che lo rendesse ridicolo. Ad ogni modo non aveva molta scelta, la vita a Las Vegas era costosa e lui aveva bisogno di questo impiego. Oggi era di turno alla reception e con il passare delle ore l’andirivieni di clienti dell’albergo e del casinò era diventato una routine noiosa. Ormai neanche osservava più i volti delle persone che facevano check-in, con una sola eccezione: sapeva che in quello sguaiato gruppo di amici c’era qualcosa di particolare, dopo tutti questi anni aveva imparato a riconoscere quelli che lui definiva i portatori di sventura. Sulle prime, niente di anomalo: il gruppo si recò al casinò dopo aver lasciato i bagagli e iniziò a fare qualche puntata qui e là bevendo un quantitativo di alcolici abbondante, ma non eccessivo. Che questa volta si fosse sbagliato? Forse, ma sarebbe stata la prima volta da quando lavorava lì. Ad ogni modo il gruppo uscì e il ragazzo ben presto se ne dimenticò. Quando finalmente gli ospiti sotto osservazione speciale rientrarono nella hall dell’Hotel, il ragazzo fece una smorfia. Il fatto che il gruppo portasse con sé una gabbia piena di galline
starnazzanti indicava che il suo sesto senso evidentemente aveva ragione. Si recò dagli ospiti ubriachi nel tentativo di fermarli, del resto era parte del suo lavoro, ma una mancia di 100 dollari lo convinse a chiudere un occhio per questa volta. Sapeva che se ne sarebbe pentito, ma i portatori di sventura non possono essere fermati e quindi tanto valeva guadagnarci qualcosa.
Gli ospiti sparirono nell’abitacolo dell’ascensore insieme alle loro galline come se nulla fosse. La vita alla reception tornò ad essere noiosa ma allo stesso tempo confortevole. Come si aspettava dopo qualche ora iniziarono ad arrivare i primi reclami per gli schiamazzi che provenivano dalla stanza dei portatori di sventura e dopo l’ennesima telefonata il ragazzo stava maturando l’idea di andare a chiedere loro di regolarsi. Tuttavia, il suo pensiero venne interrotto dall’arrivo di due energumeni con tanto di completo nero attillato, occhiali da sole indossati al chiuso e di notte e evidente rigonfiamento della pistola sotto alla giacca. I due palesi criminali chiesero proprio di loro, del gruppo di portatori di sventura, dapprima il ragazzo provò a rifiutare di dare informazioni ai due, ma quando uno dei due estrasse la pistola da sotto la giacca il ragazzo convenne che non era pagato abbastanza per dire di no… I criminali soddisfatti dall’informazione si diressero verso l’ascensore ancora pieno di piume di gallina, con l’obiettivo di raggiungere la stanza dei portatori di sventura. Ora, la stanza si trovava tre piani sopra alla reception e le pareti dell’albergo erano anche piuttosto spesse, ma le urla e il caos generato dai criminali e dagli ospiti era udibile fino alla reception. Tutto si interruppe a seguito di un forte rumore, se fosse stato lo scoppio di un palloncino o un colpo di pistola il ragazzo non poteva e non voleva saperlo. Ad ogni modo fece finta di nulla e dopo qualche minuto l’ascensore si riaprì sui due loschi figuri, visibilmente brilli e soddisfatti, che se ne andarono dall’albergo ridacchiando e canticchiando. Il ragazzo guardò l’orologio, ancora pochi minuti e il suo turno sarebbe finito. I portatori di sventura sarebbero divenuti il problema di qualcun altro. Da un lato questo lo sollevava, dall’altro la sua curiosità iniziava a stuzzicarlo. Il ragionamento venne interrotto dal telefono della reception che iniziò a suonare. Erano proprio loro, ovviamente, avevano finito lo champagne e avevano assoluto e urgente bisogno delle seguenti cose: “due galli, un quantitativo smodato di palloncini e delle manette molto molto resistenti”. Il ragazzo era interdetto, ma allo stesso tempo le strambe richieste non facevano che alimentare la sua già presente curiosità. Sovrappensiero accettò di trovare quanto richiesto dagli ospiti che immediatamente riagganciarono il telefono.
In fretta e furia iniziò a cercare di reperire tutti gli oggetti richiesti, la necessità di sapere cosa stava accadendo dentro quella stanza si faceva sempre più impellente. Cercava di sbrigarsi, visto che l’ora del suo cambio era prossima ma reperire due galli in piena notte non era la cosa più semplice del mondo. Quando finalmente trovò tutto quello che cercava, mise tutto su un carrellino e si apprestò a portarlo agli strani ospiti. Si pregustava il momento in cui avrebbe potuto sbirciare dentro quella stanza e scoprire i loro segreti, ma quando ormai era prossimo a entrare nell’ascensore, il campanello della reception suonò, un altro gruppo di ospiti era arrivato e il suo compito era quello di accoglierli. Il ragazzo era visibilmente indeciso sul da farsi, la sua etica gli imponeva di fare il suo lavoro ma la sua curiosità lo spingeva a ignorare i nuovi arrivati per andare dai portatori di sventura. Vedendolo in una empasse, la sua collega si appropriò prontamente del carrello e scomparve all’interno dell’ascensore lasciandolo con un palmo di naso. Il ragazzo sbuffò e si diresse alla reception, l’ennesimo gruppo e poi la sua noiosa giornata sarebbe finita e anche questa volta non avrebbe mai scoperto cosa stava accadendo nella stanza dei portatori di sventura.
UNA sera DA LEONI
best for
La room Una Sera da Leoni è adatta per tutti gli appassionati del film Una Notte da Leoni.